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FAQ

FAQ è l’acronimo di Frequently Asked Questions, ovvero le domande più richieste ad un fisioterapista.

Qui troverete delle Domande e delle Risposte che vi potranno essere utili nel comprendere il vostro problema, chiarirvi le idee sulla fisioterapia o capire meglio i vari passaggi da compiere.

Se non ci fosse la risposta al vostro quesito sarò ben lieto di rispondervi. Lasciate pure un messaggio a fine pagina.

Paziente (2)

Credo di avere un problema fisico, non sto bene. Cosa posso fare?

Lo “stare bene” di un individuo rappresenta l’unione di 3 forme di benessere: biologico, psicologico e sociale. La sfera biologica comprende lo stato di salute fisica, quella psicologia comprende la situazione mentale e quella sociale comprende le varie interazioni che l’individuo svolge con il mondo esterno.

Il fisioterapista mira a risolvere o limitare i disturbi fisici, sempre mantenendo un occhio di riguardo alle altre 2 forme di benessere. Non si può avere un buon equilibrio se tutte e tre le forme di benessere non sono prese in considerazione. Questa forma di interpretazione viene proposta dall’organizzazione mondiale della sanità.

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Tutti i fisioterapisti sono bravi?

Difficile a dirsi. La bravura di un professionista dovrebbe rispecchiare la sua professionalità e vice versa. Quindi in teoria più un professionista ha svolto dei corsi di formazione e specializzazioni post-laurea più competenze possiede nel suo settore. Questo lo dovrebbe dimostrare anche con il suo atteggiamento professionale di rispetto ed empatia nei confronti della persona con un bisogno di salute.

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Professione (3)

Un fisioterapista può valutare il mio problema fisico?

Certamente, un fisioterapista vero è tenuto a valutare il paziente prima di iniziare il trattamento. Alla fine della valutazione si trarranno delle conclusioni che porteranno ad una proposta di intervento (dove saranno definiti obiettivi, tempi e modalità di trattamento) oppure alla visita di un altro specialista. È quindi fondamentale la diagnosi differenziale che il fisioterapista compie per capire se è “compito suo” risolvere tale problema di salute.

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Che titolo bisogna avere per essere un fisioterapista?

Per essere fisioterapista bisogna avere una laurea in fisioterapia, un diploma universitario o un titolo equivalente ai sensi della legge 42/99. Esporre il titolo di studio permette di far vedere al paziente la propria formazione di base. L’assenza di IVA nelle fatture emesse dal professionista indica che quella è una prestazione sanitaria ai sensi dell’art. 10 D.P.R. 633/72 e delle successive modifiche.

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Tutti i fisioterapisti sono bravi?

Difficile a dirsi. La bravura di un professionista dovrebbe rispecchiare la sua professionalità e vice versa. Quindi in teoria più un professionista ha svolto dei corsi di formazione e specializzazioni post-laurea più competenze possiede nel suo settore. Questo lo dovrebbe dimostrare anche con il suo atteggiamento professionale di rispetto ed empatia nei confronti della persona con un bisogno di salute.

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Patologie (5)

Credo di avere un problema fisico, non sto bene. Cosa posso fare?

Lo “stare bene” di un individuo rappresenta l’unione di 3 forme di benessere: biologico, psicologico e sociale. La sfera biologica comprende lo stato di salute fisica, quella psicologia comprende la situazione mentale e quella sociale comprende le varie interazioni che l’individuo svolge con il mondo esterno.

Il fisioterapista mira a risolvere o limitare i disturbi fisici, sempre mantenendo un occhio di riguardo alle altre 2 forme di benessere. Non si può avere un buon equilibrio se tutte e tre le forme di benessere non sono prese in considerazione. Questa forma di interpretazione viene proposta dall’organizzazione mondiale della sanità.

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Come faccio a capire che il mio male è risolvibile?

Un problema di salute deve prima di tutto essere diagnosticato in modo da comprenderne la causa di origine. Se l’origine del problema è stato un evento sporadico (es: distorsione di caviglia, colpo di frusta, ecc.) le probabilità di risolvere il problema sono alte e soprattutto aumentano se viene trattato precocemente.

Se il problema non è comparso dopo un evento ben definito ed è presente da più di 4 mesi, allora la rimozione è più complessa. Si deve capire se non ci sono delle cause croniche che accentuano i sintomi (postura lavorativa, attività sportive, asimmetrie, ecc.)

Durante la valutazione verrà fatta una raccolta dati accurata per indirizzare meglio il trattamento riabilitativo e ridurre al minimo le sedute.

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Mi hanno consigliato di fare fisioterapia ma chi è più bravo per il mio problema?

Il fisioterapista, come il medico, può specializzarsi in diversi ambiti. Il tuttologo non esiste più, almeno nella medicina di oggi. Il fisioterapista che si vuole specializzare deve frequentare particolari corsi di perfezionamento o master universitari.

La persona che ha un determinato problema di salute dovrà quindi visionare il Curriculum del fisioterapista per capire se questi può effettivamente essere uno specialista preparato per quella particolare patologia (ortopedica, neurologica, cardiologica, respiratoria…).

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Se rimango seduto per tanto tempo al lavoro cosa provoca?

La postura seduta non è una posizione fisiologica per il nostro corpo. Mantenere le articolazioni ferme con dei carichi mal distribuiti comporta un danno strutturale. Inoltre la tensione prodotta dalla muscolatura usata per sostenere le braccia, il capo o il tronco provoca una riduzione del flusso sanguigno nei vari tessuti periferici, con la produzione di contratture o retrazioni.
Ognuno di noi ha una struttura fisica diversa dalle altre e quindi è difficile standardizzare le possibilità di danno a causa di una postura.

Si può dire però che sarà facile incorrere a dolori o problemi di natura posturale se:

  • la struttura corporea si discosta dall’immagine anatomica classica (quando si ha scoliosi, dorso curvo, scapole alate, lassità legamentosa, operazioni ed interventi chirurgici…).
  • La struttura corporea è rigida e non adattabile perché manca una sana attività fisica (muscolatura contratta, rigidità articolare…).
  • La struttura corporea è delicata perché la si è portata ad una attività fisica esagerata (agonismo sportivo, attività sportiva “fai date” sviluppata senza le giuste tappe…).
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Il mal di schiena è causato da come mi siedo in auto o al lavoro?

La posizione seduta prolungata, soprattutto se scorretta non aiuta di certo la nostra schiena. La società moderna ci obbliga sempre più ad assumere questa posizione sia in auto sia al lavoro e per fare questo spesso non ci accorgiamo di quanto errata possa essere la postura della schiena. I dolori che compaiono sul rachide possono essere generati o ampliati da diversi fattori ma soprattutto dalla postura asimmetrica prolungata. In auto si possono associare anche le vibrazioni prolungate (causate da una strada sconnessa o da delle sospensioni inadatte) e la movimentazione di oggetti, leggeri o pesanti, appena scesi dal veicolo (borse, pachi, materiale da lavoro…).

Ovviamente non tutti soffrono di dolori per questi stessi motivi ma d’altra parte non tutti hanno la stessa struttura fisica e le stesse patologie.

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Trattamento (5)

Un fisioterapista può valutare il mio problema fisico?

Certamente, un fisioterapista vero è tenuto a valutare il paziente prima di iniziare il trattamento. Alla fine della valutazione si trarranno delle conclusioni che porteranno ad una proposta di intervento (dove saranno definiti obiettivi, tempi e modalità di trattamento) oppure alla visita di un altro specialista. È quindi fondamentale la diagnosi differenziale che il fisioterapista compie per capire se è “compito suo” risolvere tale problema di salute.

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Mi hanno consigliato di fare fisioterapia ma chi è più bravo per il mio problema?

Il fisioterapista, come il medico, può specializzarsi in diversi ambiti. Il tuttologo non esiste più, almeno nella medicina di oggi. Il fisioterapista che si vuole specializzare deve frequentare particolari corsi di perfezionamento o master universitari.

La persona che ha un determinato problema di salute dovrà quindi visionare il Curriculum del fisioterapista per capire se questi può effettivamente essere uno specialista preparato per quella particolare patologia (ortopedica, neurologica, cardiologica, respiratoria…).

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Se sono “infiammato” posso fare fisioterapia?

In genere sì. La fisioterapia e soprattutto la terapia manuale si basa su trattamenti differenziati a seconda della fase patologica. Ad esempio si richiede il trattamento del fisioterapista subito dopo gli interventi ortopedici. Nella lombalgia acuta, colpo della strega o nel torcicollo i primi giorni sono fondamentali per rimuovere la causa del dolore e per ridurre di molto i giorni di riposo. Inoltre la fisioterapia non è solo trattamento con le mani, è molto importante anche l’indicazione di ausili come corsetti e tutori o l’educazione posturale che il fisioterapista offre al paziente.

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Ho provato di tutto, cosa devo fare per guarire?

Il mondo della medicina e quindi anche della fisioterapia ha una vasta tipologia d’interventi, per non parlare di tutti i trattamenti eseguiti da personale non sanitario. Quindi risulta difficile dire di avere provato di tutto.
Sfortunatamente a volte si ricerca la forma di trattamenti più strana o di effetto senza sapere se effettivamente è quella indicata. Un professionista qualificato deve conoscere diverse tecniche, ciascuna per tipologia di problema o struttura da trattare. Poi sarà una valutazione accurata a portare il fisioterapista all’utilizzo di una tecnica in associazione o meno con le altre. Dopo il trattamento di prova un fisioterapista esperto è in grado di quantificare anche il tempo della prognosi.

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Quante sedute devo fare a settimana?

Il trattamento non si basa su 5 sedute alla settimana ma dalla fase patologica, dai tempi di recupero del paziente e da quanto quest’ultimo esegue un auto-trattamento a casa. Nella riabilitazione in fase acuta (colpo di frusta, intervento chirurgico…), cioè nelle 2-3 settimane dall’evento causale, sono indicate più sedute settimanali. Nella riabilitazione in fase post acuta, cioè dopo 4 settimane dal trauma o dall’intervento, il numero di sedute può ridursi per dare più spazio agli esercizi in autonomia. Nelle problematiche croniche i cambiamenti si possono vedere dopo tempi lunghi, quindi è utile (anche per il portafoglio) dilazionare le sedute fisioterapiche (es: 1 alla settimana) dove, oltre al trattamento specifico, si cerchi di educare il paziente all’esecuzione di esercizi per mantenere i risultati ottenuti in studio.

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Varie (2)

Se rimango seduto per tanto tempo al lavoro cosa provoca?

La postura seduta non è una posizione fisiologica per il nostro corpo. Mantenere le articolazioni ferme con dei carichi mal distribuiti comporta un danno strutturale. Inoltre la tensione prodotta dalla muscolatura usata per sostenere le braccia, il capo o il tronco provoca una riduzione del flusso sanguigno nei vari tessuti periferici, con la produzione di contratture o retrazioni.
Ognuno di noi ha una struttura fisica diversa dalle altre e quindi è difficile standardizzare le possibilità di danno a causa di una postura.

Si può dire però che sarà facile incorrere a dolori o problemi di natura posturale se:

  • la struttura corporea si discosta dall’immagine anatomica classica (quando si ha scoliosi, dorso curvo, scapole alate, lassità legamentosa, operazioni ed interventi chirurgici…).
  • La struttura corporea è rigida e non adattabile perché manca una sana attività fisica (muscolatura contratta, rigidità articolare…).
  • La struttura corporea è delicata perché la si è portata ad una attività fisica esagerata (agonismo sportivo, attività sportiva “fai date” sviluppata senza le giuste tappe…).
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Il mal di schiena è causato da come mi siedo in auto o al lavoro?

La posizione seduta prolungata, soprattutto se scorretta non aiuta di certo la nostra schiena. La società moderna ci obbliga sempre più ad assumere questa posizione sia in auto sia al lavoro e per fare questo spesso non ci accorgiamo di quanto errata possa essere la postura della schiena. I dolori che compaiono sul rachide possono essere generati o ampliati da diversi fattori ma soprattutto dalla postura asimmetrica prolungata. In auto si possono associare anche le vibrazioni prolungate (causate da una strada sconnessa o da delle sospensioni inadatte) e la movimentazione di oggetti, leggeri o pesanti, appena scesi dal veicolo (borse, pachi, materiale da lavoro…).

Ovviamente non tutti soffrono di dolori per questi stessi motivi ma d’altra parte non tutti hanno la stessa struttura fisica e le stesse patologie.

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