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Onde d’urto, una terapia contro il dolore

Le onde d’urto e nello specifico l’onda d’urto radiale è una forma di terapia fisica utilizzata in fisioterapia che sfrutta un’onda acustica che si propaga nelle 3 dimensioni dello spazio (si irradiano a raggera dal punto di origine) e che penetra nei tessuti corporei creando una serie di reazioni a catena positive per il recupero fisico.

Gli effetti della terapia con onde d’urto sono:

  • Neovascolarizzazione
  • Riduzione dell’infiammazione
  • Riduzione del dolore
  • Dissoluzione delle calcificazioni

Tale onda acustica ad alta energia interagisce con i nostri tessuti attraverso diverse fasi:

  1. Fisica, ovvero il manipolo genera una onda sonora che si propaga nei tessuti corporei generando anche bolle di gas (effetto cavitazione) ed un aumento della permeabilità cellulare.
  2. Chimica, dove i prodotti delle reazioni meccaniche precedenti portano ad una neoangiogenesi (creazione di nuovi capillari) e quindi un miglioramento del microcircolo.
  3. Biologica, che subentra alle fasi precedenti quando le trasformazioni diventano definitive, a seguito della riduzione della flogosi locale, della neoformazione di vasi sanguigni e della attivazione di processi riparativi. In questa fase ci sono quindi le positive modifiche nei vari tessuti corporei (osseo, tendineo, muscolare, legamentoso…).

Le onde d’urto quindi possono produrre sia degli effetti biologici attraverso le risposte secondarie del corpo a questa forma di energia, sia degli effetti antalgici e antinfiammatori precoci. Possono essere quindi un ottimo connubio con le tecniche di terapia manuale o le tecniche osteopatiche.

Sono quindi utili anche per ridurre l’infiammazione ed il dolore in poco tempo.

Le applicazioni quindi sono molteplici e si possono riassumere in questo elenco:

TESSUTI MOLLI

Arti Superiori:
  • Tendinopatie degenerative e calcifiche spalla
  • Epicondilite
  • Epitrocleite
  • De Quervain e altre tendiniti del polso
Arti Inferiori:
  • Borsite trocanterica calcifica o non
  • Pubalgia
  • Tendinopatia rotulea con/senza prelievo del tendine
  • Tendinite della zampa d’oca
  • Sindrome della cresta tibiale
  • Tendinite dell’achilleo calcifiche e non
  • Fascite plantare
  • Spina calcaneare

TESSUTO OSSEO

  • Fratture da stress
  • Algoneurodistrofia
  • Pseudoartrosi / mancato consolidamento
  • Osteonecrosi
  • Paraosteoartropatie (POA)
  • Osteomielite* (fase cronica e non acuta)

NB: Non ci sono controindicazioni in pazienti con mezzi di sintesi (viti, chiodi e chiodi endomidollari, placche, fili)

TESSUTO MUSCOLARE

  • Miosite ossificante
  • Ematoma calcifico
  • Fibrosi muscolare, legamentosa e delle fasce
  • Riduzione del dolore miofasciale

ARTICOLAZIONI

  • Rigidità articolare

TESSUTO CUTANEO

  • Ferite
  • Cicatrici (aumento dell’elasticità)
  • Ulcere da pressione, diabetiche
  • Ustioni
  • Innesti cutanei
  • Fibrosi (cicatrici)

CONTROINDICAZIONI

ASSOLUTE
  • Presenza di lesioni tumorali nel punto focale
  • Contiguità di strutture vascolari o nervose a rischio
  • Coagulopatie non compensate
  • Gravidanza
  • Tessuto polmonare, cervello e midollo spinale nel punto focale
RELATIVE
  • Angiomatosi ossee
  • Alterazioni vasali sclerotiche
  • Pacemaker cardiaco
  • Focolai settici nel fuoco d’azione *
  • Cartilagini di accrescimento *

NB: è possibile percepire dolore durante il trattamento sul tessuto osseo (periostio)

È sconsigliato utilizzare antinfiammatori (FANS o CORTISONICI) per via sistemica o infiltrativa perché andrebbero ad annullare il processo infiammatorio stimolato ed innescato dall’onda d’urto.
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